I fossili del lavoro

03.08.2014 20:53

Attratta dal funereo titolo “I fossili del lavoro”, prendo una boccata d’aria, avvicino visivamente il librettino e completo la lettura scoprendo che si tratta di uno studio-percorso di archeologia industriale in provincia di Varese. Trent’anni fa non era ancora ben chiaro ai romantici di tutte le età cosa significasse l’aggettivo “industriale” vicino al termine più rispettato di “archeologia”. Ma scusate! Qualcuno pensava, come si fa a parlare di archeologia di un periodo così vicino a noi. Semplicemente, prevaleva un senso del tempo immanente, poi vennero le ristrutturazioni  delle vecchie fabbriche con la diversa destinazione degli spazi, concepiti ad esempio per  biblioteche. Non conosco la provincia di Varese ma un’occhiatina gliela devo dare, magari solo per l’impostazione. Benissimo, penso! Si parla di Giedion e si cita un brano che mi sta molto a cuore, per l’affinità col mio modo di vedere: “ la storia è uno specchio magico: chi vi guarda dentro, vi scorge la propria immagine in forma di avvenimenti e di sviluppi. Essa non si arresta mai. È in continuo movimento, come le generazioni che la osservano………” e fra le pieghe dei bisogni e delle aspettative, in rapporto al mondo materiale e immateriale, i frammenti che captiamo esprimono il punto di vista del momento. Mi inoltro pazientemente in avanti e indietro fra le pagine scoprendo oltre alle fornaci, ai mulini e cartiere, ai filatoi e alle ceramiche anche la presenza della birra, delle pipe e la celluloide. Ovviamente la ricerca, esauriente nella sua brevità, non trascura altre attività più antiche come l’estrazione delle pietre, tintoria e candeggio ecc……….La pubblicazione è curata dalla delegazione lombarda di Verdi Ambiente Società.